Poesia

247) Primo settembre duemiladue – 04/09/2023

 

 

una poesia al giorno

 

Carissimo amico, alla fine di questo breve percorso

di immagini, che nelle mie intenzioni voleva

e poteva essere più lungo con il coinvolgimento

di tanti altri colleghi familiari politici amici

amministratori e rotariani, condotto tra il serio

e lo scherzoso (interrotto per sopraggiunti

problemi di famiglia), con interviste spesso

improvvisate e qualche volta anche preparate

ma tutte improntate al rispetto della tua persona

e della tua professionalità, non posso che associarmi

a quanto detto calorosamente da tutti.

 

Hai elargito umanità e professionalità

con garbo e tolleranza anche nelle difficoltà;

ora è giunto il momento di scrivere

della tua vita un nuovo capitolo,

con i caratteri che ti hanno sempre

contraddistinto in modo evidente:

la profonda cultura, l’eleganza espressiva,

la ricca personalità ispirata sia ai valori cristiani

che a quelli illuministici, l’umanesimo integrale.

 

Non ho consigli da darti, non ne hai bisogno,

per uno come te che è stato maestro di vita

e modello per alunni e docenti, non è difficile

ridefinire e ritoccare il già interessante

tuo progetto di vita e seguire nuovi percorsi

e giusti itinerari in base a precise esigenze

interessi e rimodulate motivazioni

con rinnovate curiosità e giovanile stupore.

Auguri e affettuose cordialità!

 

Carissimo fraterno amico, ora, giocosamente a te

il gruppo degli amici qui presenti vuole dedicarti

una canzone sulle note di un popolare motivo:

Scuola crotonese, che stai ridotta male,

con docenti e bidelli spesso addormentati,

la noia e l’indolenza son la tua malattia

Scuola mia ti lascio e vado via.

Che sarà che sarà che sarà

che sarà della mia vita chi lo sa

so far tutto o forse niente da domani si vedrà

e sarà e sarà quel che sarà.

Gli amici miei sono alcuni già in pensione

e gli altri seguiranno dopo me

comunque staremo sempre bene in compagnia

Scuola mia ti lascio e vado via.

Che sarà…

Scuola mia che stai a Santa Croce

dove ho lasciato lavori e tracce da seguire

continua a lavorare, mi auguro, come prima

Scuola mia ti lascio e vado via.

Che sarà…

Scuola mia che stai sulla collina

dove io ho detto ormai “basta” e mi riposo

ricevi un mio saluto e la collega Basta

2° Circolo ti lascio e ormai vado via.

Che sarà che sarà che sarà

che sarà della mia vita chi lo sa

so far tutto o forse niente da domani si vedrà

e sarà e sarà quel che sarà.

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