Poesia

303) Agoni e concorsi – 30/10/2023

 

 

una poesia al giorno

 

E’ vero, la poesia traduce il vissuto interiorizzato,  

non sempre in modo cosciente, attraverso un gioco

continuo di ricordi e di rimozioni, nel rispetto

delle tappe e delle epoche della vita individuale:

l’amore, la morte, il piacere, i diritti, i doveri,

l’immutabilità dei paesaggi e gli orizzonti culturali,

le aberrazioni della politica, le differenze socio-culturali,

i valori che danno senso, la condizione dell’uomo

con le sue visioni pessimistiche, l’artificiosità

dei mezzi comunicativi e la produzione mentale,

le emozioni e le riflessioni del viaggiatore pellegrino,

il confine fra due mondi divisi da una soglia,

che solo nella coscienza dell’uomo la pietà

può congiungere, il ruolo della Scuola e degli oggetti

che spesso ridono dei comportamenti umani,

le proporzioni e i rapporti col divino,

il panteismo, il mistero della morte,

il sogno e la realtà, la forza dei ricordi,

 

la ripetitività e le abitudini, la coscienza del tempo

e il suo incedere incessante, i pensieri in libertà

e da progetto, il testamento e l’avventura della conoscenza…

 

 

Poesia personale, con funzione catartica

per l’autore, ogni volta che sale alle stelle

l’indignazione per le ipocrisie, le illegalità,

i diritti calpestati, le ingiustizie interpretati

sempre come normalità: ogni volta che

la luce della civiltà e la fiamma della verità

brillano lontane e fioche; ogni volta che

la sensibilità dei sognatori (come i poeti)

viene derisa e violentata…

Poesia, che nonostante tutto, cerca

di illuminare la speranza di tempi migliori,

poesia che vuole indicare una possibile

alternativa negli attuali modelli di vita.

Con tale spirito di condivisione positiva,

spesso piace al poeta partecipare ai concorsi,

con la fiducia e il miraggio che i versi

possano veicolare una visione spirituale

e sacrale della vita, attualmente condizionata

in modo eccessivo dal denaro e dal consumismo.

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