Poesia

205) Quattro tempi… – 24/07/2023

 

 

una poesia al giorno

 

1) Scriveva Calvino nell’Apologo sull’onestà

nel paese dei corrotti che, in una società, dove l’illegalità

e l’illecito sono diffusi e sorretti da una moralità di parte

svuotata dal senso di colpa e da relativismo etico

che tutto giustifica, si crea un sistema circolare

(fatto di favori prezzolati e clientele interessate)

non privo di una sua interna armonia, che dà

la possibilità a chi vuole di trovare “felice” inserimento…

“Avrebbero potuto dunque dirsi unanimamente felici

conclude ironicamente Calvino– gli abitanti di quel paese,

non fosse stato per una pur sempre numerosa categoria

di cittadini cui non si sapeva quale ruolo attribuire: gli onesti”.

Mi auguro che i miei figli possano sforzarsi ogni giorno

di appartenere di diritto e di fatto, con le azioni e le parole,

con dignità e fierezza, a quest’ultima categoria, oggi e sempre,

 

poco allettante inutile e per nulla considerata…

 

2) Viviamo oggi, nel nostro Paese, e con evidenza

come non mai, una democrazia incompleta e ridotta,

per la totale mancanza sia di partecipazione diretta

del popolo (ma anche quella mediata) che di controllo

del potere (ormai fuori da ogni significativo controllo)…

Non può essere diversamente per l’attuale generazione,

severamente “educata” a “prendere” sempre  

e mai “dare”, all’egoismo e all’affermazione

dei diritti personali e dei doveri da caricare solo agli altri…

La retta via va seguita solo fissando l’attenzione

al capitano o al timoniere, senza distrazioni  

e divagazioni, pena risultati scarsi o insufficienti.

Nonostante la vita offra, con ritmo costante,

occasioni e tentazioni di scelta, sta sempre e solo

all’uomo essere misura anche delle scelte responsabili….

 

3) Mai regole e leggi non condivise vengono accettate

con facilità, soprattutto quelle che non s’ispirano

a principi etici e di giustizia sociale… Solo

educando le nuove generazioni alla condivisione

e alla solidarietà è possibile creare favorevoli condizioni

per convivenze accettabili e recuperare i rapporti

reali carpiti da tempo da quelli virtuali…

I tempi nostri non mi sembrano a ciò votati, chiusi

alla legge morale, alla voce della coscienza al bene

comune e rafforzati nell’ipocrisia e nell’individualismo…

All’orizzonte purtroppo, non s’intravedono, neppure

minimi, segni di cambiamento e di inversione… anche se

da millenni ancora si parla di verità, bellezza e giustizia.

 

4) Sono convinto che più si progredisce

in coscienza e conoscenza, ma anche in fede,

più si cresce in umiltà. Innumeri gli esempi

nel Nuovo e Vecchio Testamento:

gli apostoli di Gesù, Salomone, Paolo,

Giovanni Battista e il grande re Davide.

E’ l’umiltà che indirizza gli uomini a tentare

di essere coerenti in ogni occasione, corretti,

liberi e di buoni costumi. Ad accettare solo

i piccoli compromessi che non ledono la dignità

e il decoro. A non piegarsi mai alle logiche

degli interessi personali e di gruppo….

Ad operare inoltre sempre con spirito di servizio,

a coltivare solo l’ambizione della conoscenza,

ed attutire se possibile quella del potere. A non

perdere mai il senso del sacro e del divino,  

e del rispetto da rendere ai ruoli e agli anziani.

Umiltà, non come privazione, è gioia gratificante.

 

 

 

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