188) Servitù – 07/07/2023
una poesia al giorno
E’ chiaro, anche agli ottusi o a quelli che capire
non vogliono, che il degrado del Sud è legato al dramma
di un’emigrazione coatta (una vera deportazione di massa
di lavoratori e di professionisti), per mancanza di lavoro,
concentrato in ben precise zone del Paese, per le egoistiche
scelte politiche ed economiche dei “più” forti…….
L’accettazione passiva e la mancanza di una forte
reazione popolare perpetua una situazione di schiavitù
psicologica, che fa peggiorare le cose. Non si riesce
ad andare al di là dei mugugni, che alimentano solo
astio e rancore da schiavi. Soluzioni? Cambiare i politici?
Scegliere i migliori? Impossibile. Son tutti espressione
della stessa società, priva di adeguati anticorpi, che li sceglie.
Arduo in tali condizioni creare percorsi di libertà, un vero
cordone fare uscire i meridionali dalla caverna in cui da tempo
immemore sono costretti a vivere, legati alle catene
dell’ingiustizia e dell’emarginazione, illudendosi a volte
che sia giusto così. Solo una nuova era illuminata può
cambiare le cose. Intanto qui anche la speranza è morta.
E incomprensibile appare quanto qualcuno ama dire in giro:
il carattere dei buoni calabresi, è fatto di intelligenza e
di personalità, gli altri sono delle “incompiute, venute male”…