Poesia

144) Lassù, le colline due – 24/05/2023

una poesia al giorno

Son tornato per le strade

verso Bianco Samo e Casignana,

con occhi nuovi e adulti

ho rivisto, dopo tanti anni,

i grandiosi resti di contrada Palazzi

che tardano a mostrarsi completamente,

tra l’indifferenza dei viaggiatori distratti

e la vivace cittadina dal nome lucente

e l’antica festa d’agosto

che tenta di scrollare pregiudizi

sonnolenza apatia e delinquenza,

per affermare briciole di esistenza

e di presenza nella storia di tutti i giorni,

ai margini di una strada

tanto amata e tanto odiata.

 

Son tornato per le strade

verso Bianco Samo e Casignana

con occhi nuovi e adulti

ho rivisto, dopo tanti anni,

le colline calanchifere e assolate

uniche nella produzione ridotta e artigianale

del vino caro agli antichi Greci,

la quiete e isolata Pardesca

e il crocifisso che dall’alto

con infinita comprensione

osserva i lavori mai finiti

su una strada senza progetto

e l’umana follia di uomini burattini

che scandiscono con rinnovato orgoglio

il tempo che chiamano delle grandi occasioni.

 

Son tornato per le strade

verso Bianco Samo e Casignana,

con occhi nuovi e adulti

ho rivisto, dopo tanti anni,

la suggestiva Samo dai segni mitici

i resti di Precacore

il piccolo anziano padre

nel misero convento

che media e promuove le adozioni a distanza,

i paesi che videro la prima scintilla

di un risorgimento calabrese

e in tempi più recenti

con affollata e isterica partecipazione

il desiderio di miracoli e di visioni

nelle terre contigue di Sant’Agata e Caraffa.

 

Son tornato per le strade

verso Bianco Samo e Casignana

con occhi nuovi e adulti ho rivisto,

dopo tanti anni, i luoghi che

mi davano emozione mentre la lunga

processione del santo francese

nell’afa di una giornata da solleone

percorreva tutte le stradine di Casignana

per dispensare rimedi e raccogliere fondi

spillati sulle indiscrete e colorate stole,

con piacere ho fotografato le zone ristrutturate

la piazzetta accogliente il bellissimo ingresso

e la Chiesa dagli erti scalini sempre

più consumati, il pensiero è corso

a La Cava che ai “fatti” di questo paese

 

diede fama lustro e toni epici.

 

Lassù le colline sfilacciano

i calanchi e le strade franose,

che costeggiano terreni

non sempre coltivati,

e mentre imprecisa

è fra gli uomini

l’affermazione dei diritti

e l’esercizio dei doveri,

l’anziano padre di numerosa famiglia

scruta ormai vedovo e solo,

assistito da ucraine dagli occhi celesti

con la mente affossata nei ricordi

dalla prua di ferro protesa

verso la marina e le sonnacchiose fiumare,

l’orizzonte culturale sempre più

limitato e lontano.

 

una poesia al giorno

You cannot copy content of this page