28) Dei sette fratelli siamesi… – 28/01/2023
Dei sette fratelli siamesi che mi toccano,
secondo un antico detto popolare,
son riuscito ad individuare anche il terzo:
catanese schivo, cantore della fine del sole,
metafora della morte del sud,
e le radici affondate nel mare di lava,
profeta del decadimento della meditazione
della scomparsa dell’individuo e la sua intelligenza,
strumento ormai solo di profitto ed economia,
in una società globalizzata
dove il rumore è diventato suono primario
e il divino scivola sulla vita degli uomini,
inizio di una decadenza che può portare
solo a grande ferocia e violenza
diffusa povertà e immensa solitudine…
Dei sette fratelli siamesi che mi toccano,
secondo un antico detto popolare,
son riuscito ad individuare anche il terzo:
diverso da tutti osserva gli altri vivere,
segue i loro passi seduto sui marciapiedi
a vederli passare estremo privilegio,
per cantare forse la fine di un’epoca
da profeta ispirato e grande pietà
con lo spirito di un bambino ignaro,
vissuto al sud ai margini isolato,
non solo per legge dello stato
ma soprattutto per vocazione dei locali,
riesce a cogliere prima di altri
l’anima e la sintesi dei tempi
brutti alienati complessi e disarticolati.
Dei sette fratelli siamesi che mi toccano,
secondo un antico detto popolare,
son riuscito ad individuare anche il terzo:
studioso profondo, onnivoro lettore,
topo sofferente e cultore d’immense biblioteche
nauseato dalle liturgie sociali e pseudolegali,
in contrasto continuo con l’umana e ipocrita
Sensibilità, vive in eremo a meditare
sui destini mondiali e la pitagorica visione
che nel mercato della vita e il suo teatrino
ci sono gli attori da una parte
e i critici di fronte ad osservare e riflettere
sui valori assoluti e fondanti della vita,
ma anche sulla relatività di ogni posizione
e delle opinioni rispetto ai diversi contesti,
senza intenti per forza educativi.
indifferente a questo ruolo seppure importante
da filosofo isolato da ogni interesse immediato.
Dei sette fratelli siamesi che mi toccano,
secondo un antico detto popolare,
son riuscito ad individuare anche il terzo nel testo:
votato alla ricerca del vero del bello e del giusto
ma anche senza dialogo o confronto,
non per fare, per valutare meglio idee e posizioni,
discreto e riservato per temperamento
non grande affabulatore per mancanza d’esercizio
non si sente coinvolto a salvare il mondo,
nel rispetto delle individualità e del loro pensiero
non si sente coinvolto a strafare
né ad essere protagonista a tutti i costi
nè ad aggiungere cose case cariche e prebende
al suo patrimonio (materiale inesistente),
fatto solo di morale cultura e conoscenza…
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