FEATUREDPoesia

37) Vita tra i libri… – 06/02/2023

 

 

Da anni affollano la mia mente

e mi tengono compagnia

i personaggi i miti e gli eroi

dei libri e delle mie fantasie,

e mi parlano al cuore e alla ragione

e mi indicano la via da seguire

e mi danno godimento e piacere

o dolore e tristezza infinita quando

praticano il male e l’ingiustizia…

 

Ulisse ed Ettore, i primi eroi preferiti,

popolarono le mie giovanili fantasie,

il primo sempre incline e pronto

a nuove esperienze, fedele alla virtute.

all’avventura e alla conoscenza

senza limiti; l’altro il troiano, uomo

illustre e comandante senza macchia

e senza paura, pronto sempre ritto

a combattere destini dei fati e semidei,

 

nei racconti del cieco aedo e

per la tenacia di un ricco sognatore

tedesco, che trasformò in realtà

sogni fantasie e intuizioni,

sulla brulla collina di Hissarlik,

davanti al gigantesco cavallo

trascinato tra infauste feste,

per me vero incubo e terrore

di tante notti travagliate e insonni…

 

E gli ingenui troiani che scendevano

di corsa verso le porte scee

poco però mi intrigava la storia

di Elena l’affascinante regina

e il suo spericolato amante,

più la minuziosa ricerca di Zeusi

tra le donne crotoniati, dell’antichità

le più belle, da tanti confermate,

e su carta e tela fissate in eterno…

 

Sempre sono stati, i libri, la colazione

il pranzo e la cena, mai saltati letture

e studi, una vera dipendenza… i cibi

alimentari quelli sì, dimenticati spesso,

anche per necessità e bisogno; per me

una droga la lettura, una vera passione

un amore lungo e tenace, fonte di sottile

piacere, un sentimento vivo e palpitante

arricchito da poli-poliedriche sfumature…

 

Fonte e principio di ogni conoscenza

e di rappresentazione esaustiva

di tutto ciò che vive sotto il cielo,

realtà categorie e comportamenti,

ho sempre considerato la Bibbia

e i grandi libri di altre religioni,

ispiratori di ogni atto umano e divino

e le connesse interpretazioni

dei piccoli e grandi fatti storici…

 

Niente è veramente originale e nuovo

che non sia a questi libri imitato,

Alle fronde dei salici di Quasimodo

il salmista aveva già cantato accorato

e con voce speranzosa: sui fiumi

di Babilonia là sedevamo piangendo

al ricordo di Sion, ai salici di quella

terra appendemmo le nostre cetre,

in attesa di tempi e generazioni migliori;

 

o l’alta invocazione rivolta

alla nera Madonna del Capo Nao,

Maria e vergine di Capocolonna,

con boriosi accenti razzisti

e modernamente offensivi,

negra ma bella già intonava

un canto salmodiale

tra i più dolci e belli

espressi da mente divina

 

Ogni libro un gusto diverso, diversi

stimoli che aprono la mente, viaggi

ininterrotti con la fantasia, pur fermo

nel chiuso di una piccola stanza; nuove

letture, occasioni nuove di conoscenza,

contatti e conversazioni con personaggi

e autori importanti in amicizia, dialogo

e confidenza, e ai miei bisogni interiori

di essere ampiamente soddisfatti…

 

Trepidante per le sorti di Cappuccetto

Rosso e della nonna, pronto a tifare

per il cacciatore, pur non amando lo sport

cruento a danno di indifesi animali; ma

anche in ansia per una piccola tapina,

la Cenerentola sfruttata di ogni tempo,

sempre in cerca di riscatto di rivincite

e nuove possibilità, anche per il tramite

di minimi progetti o piccole scarpe…

 

O in affanno per l’indifeso papero, sempre

coinvolto in avventure minimali, insieme

al superavaro zio a difesa tenace di denaro

e preziosi, in lotta continua con la banda

Bassotti e ai discoli nipotini, seppur generosi

da giovani marmotte…E ancora per gli eventi

del piccolo topo, gioia di figli e genitori, che

insieme a Minnie, porta con furba tattica,

la guerra a Gambadilegno il gatto cattivo…

 

O partecipe delle aspettative del giovane

tenente Drogo invano in attesa della grande

occasione, come ogni vita consumata e

sospesa, e dei tartari un assalto, anche

minimo, alla poderosa fortezza Bastioni.

E sempre accanto per empatia al cavaliere

errante, e forse anche per dna, in guerra

continua a difendere deboli e riparare torti,

assieme al fido scudiero Sancio Panza

 

Ma i più esaltanti erano i lunghi viaggi,

ogni lettura dava sostegno alle larghe ali

della mia grande e smisurata fantasia,

condivisi con Marco Polo e i suoi fidati

compagni nel lontano Catai… O quelli

straordinari di Gulliver presso i più strani

popoli, tra nani omini e giganti, del vero

la ricerca e del diverso, in dimensioni

più vivibili e sempre in pace condivisa…

 

E le ottanta tappe dell’intraprendente Fogg

col fido e solare Passpartout per scommessa

in giro per il mondo da Londra e ritorno,

passando per l’Italia, Egitto, Shangai, India,

Giappone e Stati Uniti utilizzando, del suo

tempo, i mezzi di trasporto più veloci o

quelli veramente inverosimili del bislacco

e bizzarro Barone di Munchhausen, ma

altresì avventurosi e strabilianti…

 

E nei Ragazzi di via Paal si identificavano

i nostri giochi e le avventure della Banda

di via Osservanza, ai piedi dei calanchiferi

poggi che ornano la moderna Kroton,

o sulla Capperina nei meandri dell’antico

maniero o nel cortile della vecchia scuola,

che s’affacciava sul sacro promontorio,

tra veloci corse e gioiosi capitomboli

su carretti da mano infantili appena sgrossati..

 

Mentre il profumo di rossi gerani

mi riporta con nostalgia e amore

a quei tempi e a luoghi lontani…

Che giorni intensi erano quelli…

non avevamo bisogno di sognare

un altro mondo oltre il Capo…

Il tredici dicembre di ogni anno bruciava

scoppiettante in serate fredde e umide,

il grande falò offerto alla Santa della luce

 

Con i ragazzi costruttori, tutt’intorno, felici

e saltellanti, custodi gelosi di un rito antico

e misterioso, inconsapevoli di un vissuto

importante, a ridosso del solstizio d’inverno,

con il sole pronto a raggiungere della sua

orbita l’apice meridionale e l’ombra,

solo per un po’, trionfare sulla luce,

intravedendosi già i segni e la speranza

di futuri raccolti e di nuove opportunità…

 

Particolari sono gli odori e i sapori della carta,

sconosciuti a chi non legge, e invidiati sono

i librai per i loro contatti e la posizione

privilegiata, e a loro spesso rivolgo

il mio pensiero carico di invidia, ogni volta

che nella mia piccola biblioteca familiare,

sfoglio i libri o li spolvero o li sistemo,

provando al semplice tocco emozione,

e sottile piacere per quelli di vecchia stampa…

 

Quanta emozione mi dava il patriottismo

sacrificale, oggi per i più anacronistico,

della coraggiosa piccola vedetta lombarda

o del tamburino sardo… quanti sentimenti

ho condiviso con l’intera classe del libro Cuore,

modello prototipo di tutte le classi del mondo,

che mi ha sempre accompagnato nella scuola,

da alunno insegnante e dirigente… insieme

alla Conquista della quinta C di Gianni Mosca.

 

Solidarietà completa offrivo alle utopie

di Platone Campanella e Tommaso Moro,

pur consapevole della loro pratica e

impossibile concreta attuazione…

Indignazione massima per l’ingiusta

pesante condanna inflitta a Socrate e

affascinato dalla sublime sua coerenza,

accettazione indiscussa della pena

e rispetto totale della legge…

 

Rifugio naturale erano i libri di avventura

e gli eroi positivi, pausa ristoratrice di ogni

affanno… e il cane Buck mi aiutava

a fiutare il vento e nella scelta a seguire

il richiamo dei fratelli della foresta,

fiero sempre di ogni libertà non omologabile…

e con Ivanhoe Robin Hood e Sandokan

a combattere insieme ai deboli e gli oppressi

contro le angherie  i soprusi e le ingiustizie…

 

Suggestione e attrattiva mi spingevano pure

verso il mistero e il mondo delle profezie…

con trepidazione divoravo tutto sui Maya

Malachia Merlino e i testi di Nostradamus o

del calabrese abate Giovacchino di spirito

profetico dotato e la sua speranza apocalittica

nell’età del padre fino al recente Nome della

rosa, Pitagora, la sua scuola, il dibattito

massonico e l’esoterismo successivo…

 

Nel cinema, protesi di libri e di letture, s’innestava

la voglia di conoscere il bello e di calarmi

negli eroi di carta… fonte di arricchimento

culturale e piacevole e diffuso godimento interiore…

Come si può vivere senza libri e senza immagini?…

Tra i crucci che avrò dinnanzi alla morte, sarà

forse non aver avuto tempo per leggere e 

toccare tutti i libri del mondo, con la speranza

che sia possibile nella grande biblioteca celeste…

 

Presente è nei libri tutto ciò commuove, si muove

e vive in natura… l’acqua la terra l’aria e il fuoco,

come nei personaggi di Alvaro, indimenticabili

protagonisti di modelli di vita, ormai resettati,

ma da me vissuti e conosciuti… o nei paesaggi

a me tanto cari: la valle del Buonamico,

ricca di pietre simili alle meteore e alle altre

in Cappadocia…o la durezza del tenace e

inimitabile alfieriano volli fortissimamente volli

 

e l’assurda coerenza dell’amato straniero di Camus…

il cammino di Santiago tra sacro e profano alla ricerca

di un graal, e il fiero ammonimento del Cid campeador,

pur nel riposo, contro i mori invasori, dalla cattedrale

imponente di Burgos, in compagnia di altri illustri eroi

della storia spagnola…mentre altrove il complicato infinito

leopardiano si scontrava col nostro non c’era bisogno

di sognare un mondo oltre il capo nel cortile della vecchia

scuola affacciata da sempre sul sacro promontorio…

 

Intanto l’odiosa figura del principe e del suo

autore urtava la sensibilità in chi è chiara

consapevolezza e sicura convinzione

che è la nostra coscienza a negare morale

e valori condivisibili in difesa di etiche e

libertà privatistiche, e non sempre il fine

può giustificare i mezzi… solo in parte lenita

dai sacri pensieri di Pascal, rivolti

a vecchie e nuove spirituali dimensioni…

 

Forti avvertivo i disagi e i contrasti umani,

passando da una lettura all’altra: del Pascoli

il fanciullino  e la cavalla storna secondavano

le mie propensioni intimistiche, le Prigioni

del Pellico sentimenti di solidarietà 

e indignazione politica, mentre la sintesi

manichea dello strano caso del dottor Jekyll

e del signor Hyde mi procurava prostrazione

vera paura e profonda angoscia…

 

Cadono le differenze socio-culturali

nei libri e nei sogni e la verità delle cose

appare chiaramente, senza i severi filtri

di paure e riserve o dei nostri sentimenti…

Solo in essi è possibile manifestare

con forza e in libertà ogni verità

privata del timore pitagorico di provocare

traumi in chi ancora non ha fortificato

gli strumenti di critica e di decodifica…

 

E proprio nei libri ho decifrato

le fasi e i passaggi di una generazione,

come la nostra, che non si è fatta

mancare nulla, concentrando

in un secolo tante situazioni e attività

tipiche della vita dell’uomo;

la pace e la guerra, la povertà e il benessere,

la democrazia e la dittatura, il riscatto

e le cadute, l’ordine e il disordine…

 

E ancora il boom economico, la vanga,

le crisi di crescita, l’aggressiva e avanzata

tecnologia, De Gasperi e Berlusconi,

il sessantotto e il duemiladodici… come

pure la globalizzazione, la comunicazione

e in tempo reale you tube, facebook, twitter,

la posta elettronica, le webcamera,

che impediscono ormai privacy, riserbo

e ogni forma di vita intima e riservata…

 

Vecchie e nuove letture convivono con attivo

sincretismo nella mia coscienza… le Confessioni

di Agostino e l’Imitazione di Cristo fanno compagnia

a Peter Pan Marcovaldo e Pinocchio, sempre pronto

a giocare e saltare, in eterno conflitto tra senso

del piacere e quello più pesante del dovere…

Dantes, il conte di montecristo, protagonista di una

palpitante storia, s’incontra con i tre moschettieri,

il bieco cardinale Richelieu, i fratelli Karamazov

 

Mentre Dickens davanti al presepe mi racconta che è

sempre possibile a Natale la redenzione dall’egoismo

e l’apertura all’amore…in esilio Jacopo Ortis, infelice

per il sacrificio della patria e innamorato invano

di Teresa, andata sposa ad altri, incontra Gramsci e

le sue Lettere dal carcere per condividere ideali e

sentimenti, ma altre famose lettere premono, la scarlatta 

e quella ad una professoressa, l’Emilio italiano 

che ha scardinato vecchi e inattivi sistemi educativi…

 

I libri di Hesse mi hanno sempre rinviato alla nostalgia

di Sangianni, tanto vicina a Montagnola, la Spoon river

di Siddharta… la dittatura degli animali di Orwell

ai modelli della società attuale, al suo declino morale,

e la resistenza di chi crede che ogni crisi ha sempre

la speranza di una ripresa… i romanzi di Sciascia e

Saverio Montalto, che per primi hanno trattato

mafia e dintorni, aumentando lo sdegno verso chi in tutti

i tempi sfrutta e fa soprusi sugli altri, i propri simili…

 

E mentre Proust va alla ricerca del tempo

perduto, Steinbeck incontra in Uomini e topi,

il romano Moravia, messo all’indice

pur vendendo bene negli states…

i personaggi di Svevo e le maschere

pirandelliane intanto rappresentano

le contraddizioni e i contrasti del singolo

con la società… e il principe Salina è convinto

che tutto cambia perché niente cambi…

 

I libri annullano tempo e spazio… ogni volta

che Mastro don Gesualdo incontra Uccialì e

la sua vita avventurosa… e il Capitano Nemo,

emergendo da Ventimila leghe sotto i mari,

visita le Cime tempestose e i luoghi innevati

dove Rigoni Stern ha ambientato le sue storie…

e la saggezza di Totò recita per tutti la condizione

umana, che livella ogni differenza sociale e le caste 

economiche, denunciate anche da Marx e Pasolini…

 

Da anni affollano la mia mente

e mi tengono compagnia

i personaggi i miti e gli eroi

dei libri e delle mie fantasie

e mi parlano al cuore e alla ragione

e mi indicano la via da seguire

e mi danno godimento e piacere

o dolore e tristezza quando

praticano il male e l’ingiustizia…

 

Gli dei dell’Olimpo,Scanderberg, Enea, Aladino,

Tom Sawyer e Huck Finn tra i piccoli e grandi

spazi di un’America popolare, Jim Silver  e

il pappagallo insieme al Capitano Flint

alla ricerca del grande tesoro, Julien in viaggio

tra il rosso delle aspirazioni e il nero

delle sue inconfessabili bassezze…Lara

e il dottor Zivago, una dolce storia d’amore,

sullo sfondo di paesaggi da Guerra e pace…

 

E ancora Alice nel paese delle meraviglie,

Dante in viaggio nella storia umana, 

Paolo e Francesca, l’energia reattiva di Ulisse, 

che arricchisce e costruisce la propria identità

attraverso la diversità con cui si scontra o entra

in contatto, Robinson Crusoe e il fido Venerdì,

Anna Frank e il suo grande atto di accusa,

Renzo e Lucia, ingiustamente contrastati

per molto tempo nel loro grande sogno d’amore…

 

insieme alla gioia di tifare per Padre Cristofaro

in armi a contrastare il don Rodrigo di turno e

all’imbarazzo sofferto per l’Innominato e la sua

grande conversione, mentre altrove già in lotta

altri eroi son pronti alle piccole e grandi battaglie

della vita… Orlando furioso alla ricerca del perduto

senno, lo sfortunato Oliver Twist  tra patimenti e

umanità maltrattata,o l’Ultimo del mohicani in guerra

a difesa di deboli contro infamie oltraggi e offese…

 

E come il topo Firmino, che mangiava

per fame e triturava libri di grandi dimore,

fra tomi di interessante narrativa e di storia

di religione psicologia di scienze o poesia

e forse anche quelli pesanti di filosofia,

ovvero per conoscenza, pure per riscatto

e per grande amore poi, anch’io sempre,

in omnibus requiem quaesivi

et nusquam inveni nisi in angulo cum libro…

 

 

una poesia al giorno

You cannot copy content of this page